La stanza del figlio: ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA

La stanza del figlio: ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA

Il progetto “Orti didattici per contadini… in erba” è nato per garantire l’autosufficienza alimentare degli alunni di sei scuole primarie, nell’area del Mbeere South, Kenya. Queste scuole, infatti, non erano in grado di assicurare un pasto giornaliero completo ai propri alunni (circa 1700 bambini).
Il progetto, promosso dall’ACCRI in partenariato con la Diocesi di Embu nell’ambito della cooperazione missionaria della nostra Diocesi a Iriamurai, accompagna le attività degli orti didattici allestiti nelle scuole primarie di Kiria, Kinyaga, Rutumbi, Ngiori, Iriamurai e Kamukunga con l’intento di:

  • produrre ortaggi necessari ad integrare i pasti offerti delle mense scolastiche;
  • promuovere negli alunni e nei genitori l’apprendimento e la diffusione di buone pratiche agricole;
  • introdurre nelle mense scolastiche cucine ad alta efficienza energetica per limitare il consumo di legna e la produzione di fumi da combustione;
  • installare presso le scuole cisterne e bacini per la raccolta dell’acqua piovana dai tetti.

In questi giorni si sta concludendo nelle piazze e parrocchie di Trieste la campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” volta a raccogliere fondi per sostenere questo progetto e in generale l’agricoltura familiare in Italia e nel mondo, grazie all’acquisto di pacchi di riso prodotti dalla Coldiretti. La nostra parrocchia ha partecipato allestendo dei banchetti sabato 22 e domenica 23 maggio e raccogliendo 1300,00 euro.
L’ACCRI opera con i propri volontari presso le comunità locali seguendo l’approccio dell’empowerment, un processo che si basa sul rispetto delle culture locali e sull’auto-determinazione. A Iriamurai sono ora presenti tre volontarie, Greta, Caterina e Giulia, che son impegnate a promuovere il coinvolgimento, la partecipazione e la responsabilità delle comunità rispetto ai problemi locali e alle possibili soluzioni.
I processi di empowerment mirano a rafforzare nelle persone la fiducia in sé e nelle proprie capacità, a riconoscere il potere che ciascuno ha di cambiare le proprie condizioni di vita. Questo approccio ci aiuta a capire che lo sviluppo non può essere imposto dall’esterno e non è semplicemente un problema di risorse economiche, ma riguarda la possibilità di aiutare le persone ad usare le proprie capacità e la saggezza collettiva.
Al termine dell’anno scolastico alcuni alunni hanno scritto:

Avere le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana ha ridotto il tempo necessario per andare a prendere  l’acqua a scuola e anche il denaro speso dai genitori per comprarla. Io vivo abbastanza lontano dalla scuola, ci vogliono circa 40 minuti se corro. Di solito esco al mattino presto (alle 5.50-6) per arrivare a scuola verso le sette, ma ora riesco ad arrivare a scuola alle 6.45 e ho il tempo di fare un po’ di pulizia. (E.K. Alunno della scuola di Rutumbi – classe 7ª)
Dopo aver imparato a scuola come coltivare un orto, fare il compost e come usarlo bene, sono riuscito a creare il mio orto a casa. Ho piantato pomodori, sukuma wiki, e cipolle; ho anche un vivaio con tre manghi e due piantine di avocado. (G.M. Alunno della scuola di Kiria – classe 6ª)
Penso che il cambiamento più grande sia stato con le cucine: prima del progetto ci voleva molto tempo per avere il cibo pronto, soprattutto durante la stagione umida, perché la legna era troppo bagnata. Si pranzava tardi e si perdeva il tempo aspettando il pranzo, anche intere lezioni in attesa del cibo. Quando la legna da ardere finisce, gli alunni vanno a prenderla durante l’orario scolastico; ora non è più necessario: il cibo è pronto prima e non c’è bisogno di raccogliere altra legna, poi la legna in cucina così si asciuga prima di essere utilizzata. (W.W. alunna della scuola di Iriamurai – classe 7ª)